Leggere Lolita a Teheran – Azar Nafisi

Azar Nafisi, iraniana, professoressa di letteratura inglese prima a Teheran e poi a Washington.

 

Leggere Lolita a Teheran
Leggere Lolita a Teheran

La storia narrata è quella che Azar stessa ha vissuto, dopo la salita al potere dell’ayatollah Khomeini in Iran avvenuta nel 1979 e dopo il suo allontanamento dall’università nel 1981.

Azar ha deciso di non arrendersi e di non rinunciare alla sua passione per l’insegnamento e dopo qualche anno creò un suo personalissimo corso di letteratura clandestino, tenuto nel salotto della sua abitazione e rivolto a sette sue ex studentesse che, spinte dalla loro spiccata intelligenza, dalla loro curiosità per la materia e dal loro interesse per tutto ciò che il regime loro negava, accettarono e frequentarono le lezioni. Ogni giovedì, durante i loro incontri segreti, le componenti del gruppo analizzavano e discutevano alcuni classici della letteratura, soprattutto occidentale, senza però dimenticare il loro presente a cui facevano costantemente riferimento.
“Leggere Lolita a Teheran” è pertanto il racconto di quegli incontri, la trascrizione delle animate discussioni delle studentesse, l’analisi di grandi autori in base ai quali il libro stesso è fisicamente suddiviso: “Lolita”, “Il Grande Gatsby”, “James”, “Austen”.

Leggere Lolita a Teheran” non è, tuttavia, un semplice saggio di letteratura unito ad un evidente inno all’importanza di leggere: è la denuncia di un regime che vieta la diffusione della cultura occidentale, che impone regole di vita assurde e che impedisce alle persone persino di sognare.
Questo libro è una sfida. Il salotto di Azar sfugge così all’oppressione imposta dal regime iraniano e diventa una specie di “regno che non c’è” dove le sette studentesse si tolgono il loro velo anonimo e sono libere di mostrare i loro vestiti colorati, sono libere di sciogliersi i capelli, di parlare a voce alta, di ridere. Semplicemente: di essere sé stesse. Numerosi sono i riferimenti alla recente storia dell’Iran ed altrettante sono le descrizioni degli usi e dei costumi a cui sono soggiogati gli iraniani.

“Senti, senti, ti dico – senti con tutta te stessa. foss’anche fin quasi a morirne, perché questo è il solo modo di vivere, specialmente di vivere in questa terribile dimensione, e il solo modo di onorare e celebrare gli esseri ammirevoli che sono il nostro orgoglio e la nostra ispirazione.”

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