Scarpe rosse

Le scarpe rosse, sono diventate simbolo della lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne, grazie ad un’artista messicana.

Era il 27 luglio del 2009 quando Elina Chauvet le utilizzò per la prima volta in un’installazione artistica pubblica davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella città messicana di Juarez.

E da quel giorno le scarpette rosse, dello stesso colore del sangue versato da tantissime donne in tutto il mondo, sono diventate il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

 

Elina Chauvet
Elina Chauvet

 

L’installazione, chiamata Zapatos Rojos”, che significa appunto scarpe rosse, è composta da centinaia di paia di scarpe da donna di quel colore, raccolte per passaparola o attraverso i social media, collocate ordinatamente lungo un percorso urbano, per simboleggiare la marcia silenziosa di donne assenti o nell’impossibilità di esprimere la loro sofferenza. Il progetto è scaturito dalla volontà di denunciare l’omertà che avvolge il rapimento, lo stupro e l’assassinio di centinaia di donne a Ciudad Juárez, una città di frontiera nel nord del Messico, tristemente famosa proprio per questa impressionante serie di delitti seriali e per lo strapotere dei gruppi criminali legati al narcotraffico. Si parla di 4.500 donne scomparse e di circa 400 omicidi di giovani donne, per lo più di umile estrazione sociale. Per denunciare la brutalità di questa situazione, l’artista Elina Chauvet ha realizzato la sua installazione, proposta per la prima volta nel 2009 proprio a Ciudad Juárez e poi presentata in tutto il mondo.

Seguici su Facebook