Film “Nome di donna”

Nome di donna è un film del 2018.

Il film racconta la storia di Nina, interpretata dall’attrice Cristiana Capotondi, una giovane donna con un figlia e un compagno (che non è il padre della figlia) che trova un lavoro inizialmente precario in una casa di riposo di matrice religiosa nella campagna lombarda. Tutto sembra procedere per il meglio quando comincia a essere molestata dal direttore sanitario, forte della copertura del prelato che amministra la struttura di lusso. Lei decide di non accettare le pesanti avances del suo superiore, ma scopre parlando con le colleghe che questa è una prassi consolidata, che il direttore sanitario fa leva sulle loro debolezze per estorcere rapporti sessuali, e che non ha esitato ad alzare le mani nei confronti di un’altra inserviente alla quale poi il prelato ha trovato un altro lavoro. Inizia così un percorso di denuncia, trovandosi a dover affrontare l’ostilità delle colleghe, le armi un po’ spuntate del sindacato e le trappole del sistema giudiziario.

 

Nome di donna
Nome di donna

 

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Il primo obiettivo che la pellicola centra, infatti, è quello di trattare il lato più subdolo e più terribilmente reale delle molestie sessuali sul lavoro.

La violenza ripresa è quasi esclusivamente psicologica. Nina (Cristiana Capotondi) non subisce uno stupro, non viene aggredita fisicamente o picchiata. Il professor Marco Maria Torri, interpretato da un ottimo Valerio Binasco, spiega alla donna, da subito, che potrà benissimo scegliere di dire “No” alle sue avances e fuggire via, ma che quel no, quella mancata sottomissione al suo potere, le costerà molto caro. E questa forma di violenza è ancora più grave perché lascia le vittime come stordite, lascia cicatrici invisibili ma profonde.

Guarda il trailer del film 

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