“Una donna non si tocca neanche con un fiore” – dice uno dei detti più celebri. Perché la donna è preziosa, delicata, fragile. Va protetta. Io, però, non lo voglio questo tipo di protezione. E non credo di essere l’unica. Non devo essere protetta perché inferiore. Non lo sono. Devo essere rispettata in quanto essere umano e il mio genere non dovrebbe fare nessuna differenza. Il problema della violenza sulle donne non si limita alla violenza fisica, chi lo pensa ha una visione estremamente miope della cosa. Non basta dire “Una donna non si tocca neanche con un fiore”, serve andare più a fondo. Capire perché ci sono degli uomini che si sentono autorizzati a picchiare la “propria” donna. E’ quella la parola chiave:“propria”. Perché, diciamolo: nella maggioranza, se non nella totalità, dei casi, la violenza scaturisce proprio quando l’uomo inizia a perdere il controllo sulla “propria” donna. La violenza serve per educare, punire e soprattutto mantenere il controllo sulla propria moglie, amante, schiava. Una volta, dopo un appuntamento romantico con un finale infuocato, il ragazzo con cui stavo uscendo mi sussurrò dolcemente in un orecchio: “Sei mia”. Romantico, vero? Beh, a me si gelò il sangue nelle vene. Non trovo nulla di romantico in una frase del genere, mi suona invece raccapricciante. Eppure sembra che a tante donne piaccia avere un “padrone”, che trovino bellissimo “appartenersi” e ridurre sé stesse e i partner a meri oggetti da possedere, che tante donne trovino romantico quando lui telefona in continuazione, che pensino che se lui vuole monitorarvi il GPS è perché si preoccupa, che se lui dice di non mettere la gonna è perché vi ama troppo e, poverino, non riesce proprio a tollerare che altri guardino la sua donna. Non è colpa sua, è un uomo focoso. Alla fine lo fa per amore. E’ quasi carino quando cerca di spiare i vostri messaggi su whatsapp, o quando controlla chi ha messo il cuoricino al vostro ultimo post di facebook. Per non parlare di quanto è adorabile quando vi prende a pugni! Siamo tutti contro alla violenza sulle donne, almeno a parole, ma da cosa nasce questa violenza? Dalla possessività! E allora stronchiamola sul nascere questa possessività, creiamo da subito relazioni in cui nessuno è di nessuno. E se lui vi dice “sei mia”… Ditegli che non credete nella proprietà privata. Mal che vada, vi scambierà per una marxista. In questo volume, 50 autori parlano di violenza sulle donne, ognuno dal proprio punto di vista. Si parla di violenza fisica, certamente, ma anche psicologica ed emozionale. Nel leggere queste poesie e racconti, teniamo a mente che la violenza, di qualsiasi tipo essa sia, non scaturisce dal nulla. Gli uomini violenti sono tali anche per colpa del loro vissuto e della società in cui sono cresciuti, e se vogliamo che le cose cambino, dobbiamo prima cambiare la mentalità. Un passo alla volta.
Chi è Clara Campi ?
Clara Campi è un’attrice, autrice e stand up comedian. Diplomata presso l’American Musical and Dramatic Academy di New York, sperimenta per le prime volte la stand up comedy sui palchi della grande mela. Tornata in Italia, fonda i Melamarcia, primo gruppo di stand up comedians milanese, e porta in giro per il paese i suoi tre one-woman show. E’ molto attiva sui social e porta avanti la sua utopia personale: trovare un punto d’incontro tra femminismo e comicità.
Trovate Clara Campi su :
- Pagina Facebook : https://www.facebook.com/claracampi/
- Canale youtube : https://www.youtube.com/user/claracampi
Ecco dove acquistare online la nostra Antologia e contribuire al nostro progetto. Grazie
Amazon.it
Ibs.it
Libreria Universitaria.it
In alternativa potete ordinala direttamente a noi scrivendo a [email protected]
